In La Piana – Valgrande

In La Piana – Valgrande

3/4 Agosto 2019

Dopo aver risalito la splendida Val Bondolo, ci accingiamo a salire verso la Bocchetta di Vald, antica porta nord della Valgrande, per secoli percorsa dagli alpigiani Vigezzini che entravano in valle per “caricare” gli alpeggi più lontani. Alla bocchetta trovo un mio amico e collega con un suo gruppo. Lui esce, io entro. Scendiamo lungo l’ampia valle fino all’Alpe Vald dove lo scheletro incendiato del grosso rifugio ci accoglie malinconicamente. Un breve riposo sul gradino di una baita e dopo aver fatto scorta di acqua alla fontana, ci inoltriamo giù per la faggeta. Dopo aver costeggiato magnifiche cascatelle del Rio Valgrande, arriviamo finalmente a In La Piana. Erano almeno 25 anni che non venivo. Ai tempi un unico rifugio in lamiera, sporco e pieno di topi. Per me era il paradiso. Adesso non c’è più, e al suo posto sono comparse tre baite riattate a rifugio. Un bel cambiamento, ma a me la mia botte di ferro mi manca. Un tuffo nudi in una pozza cristallina tira via tutta la stanchezza. Alla sera ci facciamo una piccola grigliata di carne fuori dal rifugio con un bicchiere di quello buono. Al mattino l’aria è frizzante e mette subito la voglia di partire. Il ponte sul Rio Valgrande ha sempre il suo fascino d’una volta. Subito il sentiero parte ripido con una serie di zig zag e in breve ci conduce a Portaiola. Seduti su un sasso per fare una merendina, mi torna alla mente che quest’alpeggio nel 44 è stato teatro di un eccidio da parte delle forze nazi-fasciste ai danni di partigiani in fuga. Un capriolo attraversa di corsa l’Alpe e mi porta via questi brutti pensieri. Immensi boschi di faggi secolari solcati da mille cascatelle, ci accompagnano fino a Boschelli. Li il Rio che scende Dal Pizzo dei Diosi forma una successione di tre pozze d’acqua cristallina. Purtroppo la vegetazione che continua ad invadere gli alpeggi abbandonati, cela al nostro sguardo le due sopra, lasciando intravedere solo la prima. Un ultimo strappo sui pascoli sotto Alpe Campo e finalmente sbuchiamo a Scaredi, bello come sempre. Qui ci meritiamo un lungo riposo seduti sulle rocce levigate che dominano tutto il percorso fin qui fatto. E’ tutto cosi meraviglioso. Ci scappa anche una piccola pennichella, accarezzati da una leggere brezza. L’arrivo giù alle Fornaci in Val Loana conclude questa magnifica gita che non dimenticherò facilmente. Infine il ritorno alla macchina,  stanco morto ma con mille immagini e colori dentro di me.  Tutto meraviglioso